STORIA

UNA STORIA CHE PROFUMA DI PANE E AMORE

Vetruvio Cagnoli, classe 1911, era appena un bambino quando iniziò a lavorare nel forno del suo paese, Orbetello. Da suo padre Emidio, capo mugnaio, aveva imparato quanto importante fosse il lavoro. E così aveva iniziato presto a trasformare con le sue mani la farina soffice in pane fragrante e in altre mille cose buone, senza le quali non c’è vita, non c’è famiglia, non c’è festa.
Un lavoro che come una magia si creava nel cuore silenzioso della notte e che poi diventava chiassoso e allegro di giorno, quando i clienti e le donne del paese venivano al forno.

A trenta anni incontra una ragazza e ne rimane folgorato. Si chiama Annunziata ed è la primogenita del sor Francesco Schiano, uno degli uomini più importanti del paese. A Nunziatina questo ragazzo non piace per niente, ma lui non si arrende e alla fine riesce a conquistarla.

Nascono tre bambini, Francesco, Paolo ed Anna.

La guerra e gli anni successivi mettono a dura prova la vita del forno di Orbetello. E così nel 1961 Vetruvio raggiunge Castelnuovo Berardenga, vicino a Siena dove inizia a lavorare al forno del molino del sor Massai.

Con lui la sua famiglia: senza nulla in tasca, ma con una speranza nuova, una nuova avventura da cominciare.

Poco dopo il figlio Francesco inizia a lavorare con lui. Ha sedici anni è volenteroso, socievole, mite, un po’ timido con le ragazze e paffutello, ironico e sornione; di fronte ai doveri ed alle sfide della vita non si tira indietro.

Vetruvio e Francesco vengono a sapere che nella vicina frazione di Pianella, c’è la possibilità di lavorare al piccolo forno accanto alle fonti. Un’occasione da non perdere: nasce il forno Cagnoli, il forno di Pianella.

Alla fine degli anni ’70, Francesco compra un grande terreno sempre in paese: l’azienda si ingrandisce e si dota di un impianto produttivo al top. Al primo posto però resta la qualità: farine di pregio, mani a lavoro e lievito madre in tutti gli impasti.

In quegli anni il forno inizia a produrre dolci tipici senesi, ancora oggi vanto dell’azienda. Vetruvio è amico del Sor Vico Pepi, capo della storica famiglia senese della dolciaria. Vico, ormai in pensione, quasi per gioco chiede un giorno di poter venire a Pianella a rifare il panforte. Così tramanda segreti e ricette che con volontà e umiltà Vetruvio e Francesco fanno propri.

Con Francesco adesso c’è anche il cognato Giuliano, il marito di sua sorella. Insieme lavorano, sognano, litigano, affrontano le difficoltà. Giuliano è un ragazzo irruento, intelligente, generoso ma testardo, fatto di poesia e matematica.

E di generazione in generazione oggi il testimone è passato a me.

Io sono Giulia, nipote di Vetruvio e figlia di Anna e Giuliano. Sono io che porto avanti questa bella storia che profuma di pane e amore.

Il panforte ed i dolci tipici senesi, li facciamo rigorosamente con i segreti che nonno ha imparato dal Sor Vico, e che ha promesso di tramandare. Le nostre farine sono di pregio, a “chilometro vero”, il lievito madre festeggia il compleanno ogni anno insieme a me.

Ma soprattutto non rinunciamo al vero valore aggiunto che è quello delle mani che lavorano gli impasti. Perché il pane e tutti i prodotti che escono dal forno hanno qualcosa di sacro.

Nonno Vetruvio aveva ragione: senza queste cose non c’è vita, non c’è famiglia, e non c’è festa.

[Leggi tutto]

I nostri prodotti li trovi anche...